Intervista con Gina Amarante: “E’ un vero privilegio interpretare due personaggi come Micaela e Manuela in Un Posto al sole”

“Sono entrambe molto diverse e lontane da me ma tra le due Manuela mi somiglia maggiormente, è più sensibile e romantica rispetto a Micaela, di cui invece apprezzo la forza apparente”. Gina Amarante è una delle giovani stelle del cinema e della serialità italiane, e nella soap “Un Posto al sole”, in onda su Rai 3 dal lunedì al venerdì alle ore 20,45, interpreta il doppio ruolo delle spumeggianti e imprevedibili gemelle Micaela e Manuela Cirillo.

In questa piacevole chiacchierata l’attrice ci ha parlato dei suoi due personaggi e delle scene più divertenti che ha girato finora nei loro panni, ma anche di alcuni progetti a cui ha preso parte, come “Gomorra”, “Le indagini di Lolita Lobosco” e il film “La tristezza ha il sonno leggero” e del sogno di lavorare con Elio Germano.

Gina Amarante nei panni di Micaela in “Un Posto al sole” – credit foto Giuseppe D’Anna

Gina, in “Un Posto al sole” interpreti le vulcaniche e sfaccettate Micaela e Manuela Cirillo. Qual è il tratto che ti piace di più e quello di meno di queste due gemelle?

“Sono entrambe molto diverse e lontane da me ma tra le due sicuramente Manuela mi somiglia maggiormente. Di lei amo l’empatia verso gli altri personaggi. E’ più sensibile e romantica rispetto a Micaela, ha questo attaccamento sano verso le persone a cui tiene, mentre la gemella cerca di mantenere in qualche modo le distanze, vuoi per il proprio trascorso o per una questione caratteriale. Anche con Jimmy, per lei è il nipote e per Micaela il figlio, ma sembra quasi essere l’inverso. All’epoca non la interpretavo ancora io ma Manuela è stata fidanzata con Niko e ha un legame forte con lui e con Jimmy. Inoltre mi piace l’ironia che usa, anche quando sa benissimo di essere sentimentalmente coinvolta in una situazione, per distogliere l’attenzione dal sentimento che prova ed è un modo di fare che un po’ mi appartiene. E’ un personaggio tenero, da coccolare, e ho difficoltà nel trovare qualcosa che non mi piaccia di lei. Forse Manuela si culla un po’ troppo anche nei sentimenti negativi, non prende le cose di petto. Niko la allontana e allora aspetta, soffre, è in quel mood in cui sta male e vuole solo essere lasciata in pace. Questo lato fa parte del suo carattere e della sua personalità, non è un aspetto negativo ma se dovessi darle un consiglio le direi di alzarsi e agire.

Per quanto riguarda Micaela ammiro molto la sua forza apparente, perchè dentro è altrettanto fragile, ha vissuto momenti difficili e quella che mostra è una corazza, ma è abbastanza tosta da non farsi scalfire dalle critiche, dai giudizi degli altri, ha la risposta pronta, deve sempre avere l’ultima parola e riesce molto spesso ad ottenere quello che vuole dagli altri. Non mi piace invece la sua scarsa empatia e il fatto che a volte dica delle cattiverie gratuite. In particolare in una scena andata in onda pochi giorni fa, rivolgendosi a Niko, ha affermato: “Manuela è innamorata di te, come fai a non averlo capito? Devi allontanarla perché se non lo fai cosa dovrei pensare? Che ti sei già dimenticato di Susanna?”. Non riuscivo a pronunciare questa battuta e sui primi due ciak non me la ricordavo, il mio cervello si rifiutava anche solo di pensare quelle frasi”.

Come dicevi poco fa Manuela e Micaela in passato sono state interpretate da un’altra attrice, Cristiana Dell’Anna. Che tipo di lavoro hai fatto per entrare nei personaggi?

“Ho conosciuto Cristiana Dell’Anna sul set di Gomorra, l’ho incontrata poche volte perchè non avevamo storie collegate, ma non mi sono mai veramente preoccupata di interpretare Micaela e Manuela in modo simile o uguale a lei. Ai tempi dei provini ho visto qualche puntata di Un Posto al sole su RaiPlay ma giusto per capirne meglio i caratteri. Faccio questo tipo di processo lavorativo per ogni ruolo. Dal momento in cui sono stata scelta e ho messo il piede sul set di “Un Posto al sole” non ho più rivisto nulla perchè cerco di dare una mia interpretazione di quello che scrivono gli autori, in quanto ogni attore vive i personaggi in maniera diversa e farne la copia non sarebbe servito a nessuno. Non ho mai sentito veramente la pressione di interpretare Micaela e Manuela, tranne un po’ all’inizio quando ho letto i commenti dei telespettatori per curiosità e a volte erano negativi in quanto erano abituati a vedere Cristiana Dell’Anna nei panni delle gemelle. E va bene così perché il pubblico è vario e variegato e ognuno giustamente ha la propria opinione. Solo in quel momento ho avuto il dubbio se stessi facendo un buon lavoro”.

Gina Amarante e Miriam Candurro in “Un Posto al sole” – credit foto Giuseppe D’Anna

Quanto è complicato interpretare due personaggi diversi nella stessa serie?

“E’ difficile ma anche molto divertente, perchè fondamentalmente sono sempre io ma percepisco che ci sono degli stati d’animo differenti. Spesso litigano in quanto sorelle e lì traspare ancora di più la loro diversità caratteriale. E’ difficile da un punto di vista tecnico perchè quando le scene vedono Manuela e Micaela protagoniste mi cambio e ricambio di continuo, interpreto prima una e poi l’altra e in post produzione vengono attaccate come due immagini e c’è quell’effetto visivo di vederle entrambe nello stesso momento. E’ un po’ faticoso in quanto non hai la cognizione del tempo, non riesci a metabolizzare quello che stai facendo e te ne accorgi quando vedi la puntata. La cosa importante però è arrivare sul set centrata su Manuela e Micaela. Credo sia un vero privilegio fare due personaggi in un unico progetto, sono contentissima. A volte leggo le battute scritte dagli autori e rido tantissimo. Poi quando le gemelle si rapportano con il personaggio di Serena (Miriam Candurro) si crea un circolo di risate infinito”.

Qual è stata la scena più divertente tra quelle girate finora?

“Ho girato una scena che ancora deve andare in onda in cui ci sono dei battibecchi tra Micaela, Manuela e Serena, che è sempre molto razionale e precisa. Alla fine hanno un punto di vista diverso su qualcosa che accade, e senza mettersi d’accordo una gemella inizia una frase e l’altra la finisce, Serena non capisce più nulla, si arrende e dà loro ragione. Ho un bellissimo rapporto con Miriam Candurro e quando c’è anche Michelangelo Tommaso (che riveste il ruolo di Filippo Sartori) a girare con noi ci divertiamo ancora di più. E poi la prima scena sul set di “Un Posto al sole”… Manuela dopo anni tornava da Berlino, andava subito nello studio di Niko e lo provocava buttando tutto per terra. E’ stato il primo giorno in cui ho incontrato Luca Turco e ci siamo fatti tante risate. Le gemelle sono un ciclone e quando vanno a contatto con personaggi più stabili mentalmente hanno reazioni che non ti aspetti. Anche le scene con Gennaro De Simone che interpreta Jimmy sono bellissime, è adorabile e con lui torno anch’io un po’ bambina”.

Gina Amarante e Gennaro De Simone in “Un Posto al sole” – credit foto Giuseppe D’Anna

Che emozione hai provato quando hai messo piede per la prima volta sul set della serie?

“Dovevo girare quella scena con Luca Turco di cui parlavo poco fa e alla regia c’era Vincenzo Pirozzi che è un attore e regista che ha recitato anche in Gomorra ed è bello quando le persone conoscono il tuo percorso lavorativo, ti riconoscono e ti stimano, mettendoti a tuo agio. Sul set di “Un Posto al sole” sono tutti molto accoglienti, mi sono subito sentita a casa, accettata, amata, parte di questa grande famiglia. Ho ricordi bellissimi del primo giorno di set ed è come se fosse oggi”.

Uno dei punti di forza di “Un Posto al sole” è indubbiamente saper raccontare la quotidianità affrontando anche tematiche sociali importanti. Ce n’è una in particolare che ti piacerebbe trattare attraverso Micaela e Manuela?

“Ce ne sono tantissime. Non so se associate alle gemelle, ma mi piacerebbe affrontare tematiche di cui tratto anche in scrittura perché mi piace scrivere dei testi e magari un giorno ne farò una produzione cinematografica. Ad esempio l’aborto raccontato dal punto di vista di una donna in quella situazione, nel bene e nel male a livello emotivo, ma anche il bullismo legato alla sfera sessuale, sottolineando quanto un ragazzino si possa sentire a disagio nell’esprimere le proprie emozioni e la propria propensione, il proprio sentire, perché non siamo ancora del tutto preparati. Insomma quei temi che sono presenti nella vita quotidiana ma che spesso si fa finta di non vedere. Più gli argomenti sono forti e più mi attraggono perché ci vuole coraggio per parlarne”.

credit foto Giuseppe D’Anna

Tra i personaggi che hai interpretato finora quello che ti ha fatto conoscere al grande pubblico è stato Maria in “Gomorra”. Cosa ti ha lasciato?

“Sono ancora molto affezionata a Maria e ci ho messo un po’ di tempo a lasciarla andare. E’ stato interessante lavorare in una serie internazionale dove mi vedevo doppiata in tante lingue diverse, catapultata in un ambiente che non ho mai conosciuto se non sul set e che non mi appartiene. Sentivo Maria vicina sentimentalmente, era dedita all’amore, a costo di sacrificarsi per l’uomo che amava. Dal mio punto di vista è un po’ un’eroina e nel corso delle stagioni è cresciuta molto. Da ragazzina innamorata di SangueBlù è diventata la sua donna e un po’ la sua guida, quasi si sono invertiti i ruoli a tal punto da morire per lui. Ricordo la scena della scomparsa di Maria ed è stata uno strazio, drammatica e romantica al tempo stesso. Quindi mi ha dato tanto e ho lasciato anche io qualcosa al personaggio. E’ stato un sogno ad occhi aperti, il mio primo ruolo importante, dopo tanti anni di studio, e quasi non mi sembrava vero che avessero scelto me per interpretarla. Mi sono trovata a far parte di questa serie, in cui forse tutte le persone che vogliono fare questo mestiere dovrebbero avere l’opportunità di recitare una volta nella vita. E’ un progetto enorme, dove l’attore è il fine ultimo di tutto. Ricordo che dovevamo girare la scena in cui dovevo caricare delle armi in macchina e mi cadde un microfono in testa, il regista urlò dicendo alla troupe di fare attenzione in quanto se mi fossi fatta male non avremmo più potuto prosegure. C’era un grande rispetto artistico nei confronti degli attori. Porterò sempre nel cuore questo personaggio e questa esperienza, grazie alla quale è nato un legame di amicizia con le persone con cui ho lavorato”.

E poi ti abbiamo vista nel film di Marco Mario De Notaris “La tristezza ha il sonno leggero”…

“Avevo fatto il provino per un ruolo secondario, poi mi ha chiamato l’assistente alla regia dicendo che ero stata scelta da Marco ma per un personaggio più importante. Mi sono presentata per fare la prima lettura nella stanza di questo palazzo dove poi abbiamo girato il film, senza nemmeno sapere chi fossero gli altri attori. Una volta entrata mi sono trovata davanti Serena Rossi, Stefania Sandrelli e Marzio Honorato e non sapevo che fare, poi ho metabolizzato e ho capito che ero una coprotagonista insieme a loro ed è stata un’emozione grandissima, perchè non me l’aspettavo. Marco aveva visto i lavori che avevo fatto in precedenza e ha deciso di darmi molta fiducia. Il bello di quel film è che giravamo tutti i giorni insieme perchè la storia è incentrata su un’unica serata. Clara, il mio personaggio, era mamma di una neonata, una donna determinata, tosta, anche un po’ snob facendo parte di una famiglia benestante e non era ben vista dalla suocera che non condivideva molte delle sue scelte. Appare dura, ma con la bambina è tenera, è innamorata del marito che la tradisce senza che lei se ne accorga, è un personaggio complesso ma molto bello. Un giorno al trucco Stefania Sandrelli mi ha guardato e mi ha detto che si era divertita tanto a litigare con me girando le scene insieme e mi ha raccontato le esperienze della sua vita. Quel momento lo porterò sempre nel cuore”.

tristezza

Gina Amarante con il cast di “La tristezza ha il sonno leggero”

Che esperienza è stata invece quella nella serie “Le indagini di Lolita Lobosco” nel ruolo di Angela Capua? 

“Quando ho fatto il provino per Angela ho portato le arance perchè l’episodio, tratto dal libro di Gabriella Genisi, si chiamava La circonferenza delle arance, e tutto si concentrava intorno a questi frutti, grazie ai quali Lolita (Luisa Ranieri) scoprirà come il mio personaggio è morto. Ricordo quindi questo profumo di arance al casting (sorride). All’inizio pensavo che fosse andato male e di non essere stata presa, invece sono stata chiamata dall’agenzia che mi ha confermato che la parte era mia ed è stata una bellissima esperienza. Abbiamo girato a Bari, una città nuova per me, avevo il camerino sul mare, ma eravamo in piena pandemia e ho anche preso il covid. Spesso succede sui set che se hai un ruolo di puntata il rapporto con i colleghi sia diverso rispetto a quello che si instaura tra i protagonisti, invece in quel caso sono stata trattata alla pari. Tutti erano gentili, a partire da Luisa, che è stata sempre molto carina con me e mi scriveva in quel periodo difficile. Poi ho sperimentato un nuovo dialetto, dovendo recitare in pugliese. Da quel momento ho anche iniziato a studiare altri dialetti con delle coach private online. Ho fatto poche esperienze finora ma ognuna mi ha lasciato degli insegnamenti che mi hanno permesso di arricchirmi a livello artistico e personale”.

In quali progetti sarai prossimamente impegnata, oltre ovviamente a “Un Posto al sole”?

“Girerò a breve un film diretto da Lorenzo Cammisa, con cui ho già lavorato in “Pure Love”, dove ci sono tre uomini protagonisti e ricoprirò un ruolo secondario. E’ un personaggio molto diverso da quelli interpretati finora. Poi sto facendo dei provini e spero possano arrivare altri progetti. Infine mi piacerebbe realizzare uno dei corti che ho scritto. Penso di avere abbastanza tempo per fare tante nuove esperienze”.

C’è un ruolo in particolare che vorresti interpretare o un attore con cui ti piacerebbe lavorare?

“Amo il cinema d’autore, coraggioso, di nicchia, quei film dove le parole sono inferiori rispetto agli sguardi. Vorrei sperimentare quel mood sensoriale ed emotivo, ma anche lavorare con Elio Germano, che adoro. Non direi mai no ad un ruolo. Mi piace vedere che scambio può esserci tra me e il personaggio”.

Un’ultima curiosità, nella home del tuo profilo Instagram c’è una bellissima frase della grande Anna Magnani sul fatto che fosse nata attrice: “Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno”…

“Al di là del fatto che Anna Magnani sia una fonte di ispirazione per me da un punto di vista attoriale ma anche caratteriale con la sua tenacia e determinazione, penso che ogni artista dovrebbe avere il coraggio di mostrare in qualsiasi modo possibile quello che ha da dare perchè prima o poi qualcuno lo vedrà e ne farà tesoro. Questa frase mi è molto vicina perchè ho sempre voluto fare l’attrice. Non c’è un momento preciso in cui ho deciso che avrei iniziato a recitare o un film che ho visto e mi abbia ispirata. Da piccola tormentavo mia madre affinché mi facesse frequentare le scuole di recitazione e lei ogni volta mi proponeva danza, ginnastica, finché ad un certo punto ha ceduto e ha assecondato la mia passione. Era un istinto naturale, quasi come quello materno. “Tra una lacrima di troppo e una carezza di meno” poiché questo lavoro è fatto anche di tanti schiaffi, di delusioni, porte in faccia, telefoni che non squillano, di no. Ho pianto tanto e piangerò per questo lavoro, soffrirò quando mi diranno che non sono stata presa per un ruolo perché magari non andavo bene, però le carezze ci sono e anche se sono poche valgono più delle lacrime che hai versato. Quando arrivi sul set pensi che sei fortunata in quanto fai il lavoro che ami, che hai scelto. Oggi non credo che siano tante le persone che possano permetterselo, purtroppo. E’ un’oscillazione continua tra il dolore e la gioia, dove sei consapevole che soffrirai ma anche che la felicità varrà tutto il gioco”.

di Francesca Monti

credit foto copertina Giuseppe D’Anna

Grazie a Stefania Lupi

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